Un nuovo «intervento normativo» sul lavoro autonomo: le collaborazioni coordinate e continuative dopo la Legge n.128/2019

Anno 7 Nr. 1 - FOGLIO TECNICO del 24/01/2020

Con la Legge n. 128 del 2 novembre 2019 (Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali) - di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge n. 101/2019 – il legislatore è intervenuto ancora una volta sullo spinoso argomento delle collaborazioni coordinate e continuative.

Il quadro giuridico che si presenta oggi all’operatore è a dir poco sconfortante. In estrema sintesi, scevri da ogni giudizio politico, possiamo dire che la disciplina delle c.d. co.co.co. è stata di colpo “arretrata” e “riportata a 50 anni fa” così da incentrare (nuovamente) tutta la dialettica giuridica sulla differenza tra lavoro autonomo e lavoro subordinato. In realtà la nuova disciplina enuncia un concetto troppo generico e volatile (quello della etero-organizzazione) che proprio in quanto tale sarà soggetto a miriadi di differenti interpretazioni e applicazioni (da parte di consulenti del lavoro, avvocati, sindacalisti, magistratura) generando probabilmente un mostruoso carico di contenzioso o di converso un supino abbandono di questa modalità lavorativa da parte delle imprese...

Dott. Andrea Rapacciuolo - Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche del Centro Ricerche e Studi dei Laghi e Ispettore presso Ispettorato Interregionale del Lavoro di Milano


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