Le misure urgenti adottate dal Governo italiano in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno riguardato anche lo smart working, meglio noto come lavoro agile, di cui abbiamo già parlato in frequenti occasioni di confronto.
Prima dell'emergenza sanitaria lo smart working in Italia aveva trovato spazio soltanto nelle grandi aziende mentre stentava ad imporsi nelle piccole e medie imprese; si parlava comunque di numeri assoluti assai contenuti attorno alle 570 mila unità. Poi con l'emergenza sanitaria i numeri sono cresciuti tanto che solo nelle ultime due settimane circa 600 mila lavoratori sono stati “mandati” a lavorare a casa propria dal datore di lavoro...
Dott. Andrea Rapacciuolo - Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche del Centro Ricerche e Studi dei Laghi e Ispettore presso Ispettorato Interregionale del Lavoro di Milano
Download Foglio Tecnico concesso solo a utenti registrati